Tempo di lettura 3 minuti
Non ci facciamo molto caso nel nostro tran-tran quotidiano, ma ogni volta che trascorriamo del tempo su di un prato, per una passeggiata o un pic-nic, coabitiamo con i simpatici molluschi di terra.
Se poi possediamo un giardino, siamo inconsapevoli “proprietari” di animali da compagnia decisamente mollicci! Scherzi a parte, il sottobosco, i prati, le foreste e ogni possibile radura sul pianeta brulica di chiocciole e lumache di terra; meno di un tempo certo, a causa dell’inquinamento e dell’agricoltura intensiva purtroppo, alcune specie della nostra penisola sono in pericolo di estinzione.
Cerchiamo di fare la loro conoscenza, sono animali prevalentemente notturni e passano le loro giornate nella privacy del loro guscio; questo principalmente per due motivi: amano l’umidità, rifuggono il caldo secco e devono sfuggire ai predatori.
Le chiocciole terrestri a differenza di quelle marine, sono polmonate, ma portano comunque una bella conchiglia con sé per rintanarsi all’occorrenza e sfuggire al pericolo. Le lumache o limacce invece hanno visto regredire il loro guscio nel corso dell’evoluzione fino a scomparire quasi completamente. La conchiglia delle chiocciole è grande abbastanza da ospitare tutta la parte molle dell’animale, ma varia per dimensione, forma, colore e ornamenti. L’animale ha un grosso piede su cui striscia grazie alle contrazioni muscolari e al muco rilasciato da speciali ghiandole; questa sostanza è di fondamentale importanza per il mollusco perché contiene molte molecole preziose fra cui cicatrizzanti, che lo aiutano a rimarginare le ferite. Sul capo porta quattro tentacoli sensori con un paio di occhi, che però non sono l’organo di senso principale.
A livello trofico le possiamo collocare fra gli erbivori, ma alcune (soprattutto limacce) sono carnivore.
Amano l’umidità, temperature miti e in inverno e nei momenti più caldi dell’estate le vediamo scomparire; si riparano dalle temperature estreme infatti, nascondendosi in anfratti e producendo una sorta di muco a strati che a contatto con l’aria solidifica (epifragma). A primavera però le ritroviamo briose pronte a nutrirsi delle tenere foglioline e a riprodursi. Le chiocciole sono ermafrodite, posseggono cioè sia gli organi riproduttivi maschili che femminili, ma devono comunque accoppiarsi per scambiare uova e spermi. Alcune specie hanno anche i “dardi dell’amore” strutture cornee appuntite, con cui “punzecchiare” il partner per comunicare che il momento è propizio ed è giunto il momento di unirsi in un abbraccio strettissimo (ci sono molte foto famose a riguardo) che permetterà lo scambio delle cellule riproduttive. Dopo alcuni giorni l’animale si metterà alla ricerca di un buon posto per la deposizione e se necessario si adopererà per diversi giorni fino a portare a termine il suo compito. Lascerà diverse uova dal guscio solido, anche centinaia in alcune specie, in un luogo riparato fra le foglie o le pietre o in una buca scavata dal possente piede e dopo due settimane o venti giorni nasceranno i piccoli già dotati di una minuscola conchiglia!
Proviamo ora ad uscire in giardino o a fare una passeggiata nei boschi, osserviamo ed in base al mese e all’ora della giornata cerchiamo le chiocciole nei luoghi più probabili. Non disturbiamo quelle vive, scattiamo solo una foto (come in un safari fotografico); i gusci vuoti possiamo analizzarli più approfonditamente, poi usando la tavola di identificazione in allegato, proviamo a capire di che specie si tratta. La chiave è molto molto semplice e riporta ben pochi esemplari, tenete presente che solo in Italia ci sono oltre 300 specie diverse di molluschi terrestri ed una quantità quasi innumerevole di sottospecie, spesso conosciute solo per una piccola area, ma quella proposta è utilizzabile da chi è alle prime armi o dai bambini con famiglie. Se la specie trovata non figura in elenco, mandateci la foto e noi la identificheremo.
Abbiamo fatto un primo passo nel mondo di questi straordinari animali, per imparare ad apprezzarli come nostri vicini di casa da rispettare e proteggere.
di Debora Nucci
in foto: Cornu aspersum
Commentaires